L’INPS a luglio sospende l’assegno per i figli: d’estate ci vuole il certificato

Nelle prossime settimane le famiglie potrebbero vedersi sospeso l’assegno dei figli perché non hanno confermato la frequenza.

Con l’INPS capita spesso di muoversi in un territorio che, sulla carta, dovrebbe essere semplice. I requisiti ci sono, la domanda è stata accolta, i pagamenti arrivano regolarmente. Poi, all’improvviso, qualcosa si inceppa. Nessuna comunicazione preventiva, nessuna spiegazione chiara. Solo un’assenza che si nota quando è troppo tardi e che nel suo piccolo può pesare anch’essa sui bilanci familiari.

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L’INPS a luglio sospende l’assegno per i figli: d’estate ci vuole il certificato (credit: ANSA) – blogtaormina.it

Il punto è che il sistema non sempre segnala ciò che ci si aspetta, e soprattutto non sempre lo fa nei tempi giusti. In molti casi, il diritto resta valido, ma è legato a un passaggio formale che spetta all’interessato compiere. Anche se non è stato informato, anche se non ha ricevuto istruzioni. È una logica silenziosa, ma precisa: se un documento non arriva, il pagamento si ferma.

Basti pensare al caso dell’Assegno di Inclusione, che vede di prassi uno stop mensile obbligatorio, seguito dalla nuova richiesta. Anche in questo caso serve la documentazione che attesti i requisiti del figlio e della famiglia per continuare a poter usufruire dell’assegno anche d’estate o anche solo da settembre in poi.

Come confermare l’indennità di frequenza dei figli o far riprendere i pagamenti a settembre

Molte famiglie, specialmente al primo anno in cui percepiscono l’indennità di frequenza, fanno molta confusione. In molti credono che quella dei figli sia una sorta di pensione di invalidità – quindi valida per tutto l’anno – ma non è proprio così. L’indennità di frequenza è legata alla partecipazione a un’attività scolastica, educativa o riabilitativa, e vale solo per i mesi in cui risulta una frequenza effettiva. Appena questa viene meno – anche temporaneamente – l’INPS sospende i pagamenti.

Genitori che si dimenticano di comunicare la frequenza estiva del figlio alle terapie o centro estivo all'INPS
Come confermare l’indennità di frequenza dei figli o far riprendere i pagamenti a settembre – blogtaormina.it

Questo significa che al termine della scuola (fine giugno per gli asili e fine maggio per le scuole), l’Istituto può bloccare tutto già da luglio o giugno (considerando che ogni mese viene maturato il cedolino successivo – esempio: luglio matura la frequenza di giugno), a meno che non venga comunicata la continuità di frequenza attraverso altre attività estive: come un centro educativo comunale o un percorso terapeutico.

Se il minore prosegue con terapie in un centro convenzionato o frequenta un’estate organizzata dal Comune, l’indennità può continuare anche nei mesi estivi. Ma va dichiarato.

In caso contrario, il pagamento si interrompe, e riprenderà solo da settembre con la ripresa dell’attività scolastica o riabilitativa (e va comunicata anche la ripresa per non cadere in spiacevoli ritardi).

È comunque possibile chiedere il pagamento retroattivo dei mesi sospesi, ma sarà necessario fornire documentazione dettagliata delle attività svolte nel periodo estivo. Meglio, quindi, prevenire: basta una semplice dichiarazione firmata dalla struttura frequentata, da inviare tramite SPID o tramite patronato, per restare in regola e non perdere ciò che spetta di diritto.

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