“Mentre il mondo attende un vaccino contro il Covid19, il governo Conte si dimostra incapace di fermare la pandemia della burocrazia, che rischia di fare molte più vittime del Coronavirus; 1 disegno di legge, 10 decreti legge e 185 provvedimenti per l’emergenza, altri 700 atti delle Regioni e le ordinanze di 8 mila comuni, hanno paralizzato il Paese con un virus tutto italiano che da troppi anni affligge cittadini, piccoli imprenditori e grandi aziende”. Lo afferma la senatrice Urania Papatheu che così evidenzia l’emergenza nell’emergenza che mette in ginocchio l’Italia: la burocrazia che tiene in ostaggio tanti cittadini e altrettanti settori produttivi del Paese. Un “mostro” fatto di 160.000 norme (in Francia sono 7.000, in Germania 5.500 e nel Regno Unito soltanto 3.000), una giungla procedurale fatta di tentacoli che ogni anno costano alle imprese italiane 5 miliardi di euro.
Bomba ad orologeria. “Troppe leggi, troppi enti, procedimenti lenti e complicati – sottolinea la sen. Papatheu -. Non è accettabile che lavoratori, famiglie e imprese debbano morire di burocrazia. Nel suo “confessionale” social, Conte ha chiesto scusa agli italiani per i ritardi ma nel frattempo gli aiuti non arrivano e le tasse non si fermano, le saracinesche sono chiuse, commercianti e piccoli artigiani non riaprono, migliaia di attività falliscono e la gente sprofonda nella povertà. Il bazooka di miliardi promessi da Conte è una pistola ad aria compressa, nulla di fronte alla bomba ad orologeria di una crisi che spinge gli italiani a togliersi la vita”.
La vera App Immuni. “La tragedia dell’imprenditore suicida a Napoli – avverte Papatheu – è un chiaro monito a fare in fretta per aiutare le persone. Forza Italia dice basta a lungaggini e ritardi. C’è un cancro da sconfiggere con la semplificazione e l’innovazione tecnologica, norme semplici e uniformi per tutti, procedimenti snelli e subito applicabili. La vera App da attivare in fretta per gli italiani è quella “Immuni dal Governo Conte e dalla burocrazia”, per salvarci da dilettanti, burocrati e banche che chiedono 19 certificazioni per un prestito di meno di 25 mila euro”.