
Dopo la richiesta dell’assessorato ai Beni culturali, firmata dal direttore Rino Giglione, di «escludere dal servizio notturno e festivo i dipendenti della partecipata, limitandone l’impiego alla biglietteria e al servizio diurno», molti direttori regionali dei musei hanno esternato il proprio malumore: «Non far fare i notturni al personale della Sas significa lasciare musei, siti archeologici e biblioteche alla mercé di ladri e delinquenti». Un problema secondario per la regione, che deve seguire l’imperativo categorico di far quadrare i conti. Dunque si è deciso di tagliare il personale della partecipata che si occupa di tutela e vigilanza.
Rosa Oliva, direttrice dei mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina, è apparsa molto preoccupata: «Se la direttiva diventerà perentoria c’è il rischio di lasciare incustoditi i mosaici, perché possiamo contare soltanto su 9 regionali. I 4 dipendenti Sas sono indispensabili per l’h24. Gli accordi firmati prevedono 3 custodi di notte, noi li abbiamo già ridotti a 2. È un bene dell’Unesco, è assurdo».