Calcioscommesse, Tomas Locatelli condannato a 2 anni: “il mio era soltanto un caso di presunto illecito. Se mi fossi inventato dei nomi avrei avuto una pena lieve”

Thomas Locatelli, uno degli indagati nello scandalo del calcioscommesse ha patteggiato 2 anni di squalifica: adesso rivela come sta andando avanti il processo a Roma e come si stanno comportando i magistrati in questa spinosa vicenda. In particolare, il riferimento implicito è al procuratore federale Stefano Palazzi.
“Il mio è un presunto illecito, e ho patteggiato perchè non potevo difendermi. La giustizia sportiva è obsoleta, io sono estraneo al calcioscommesse. Rimango allibito quando gli organi di stampa legano il mio nome al calcioscommesse: io ho patteggiato l´articolo 7 comma 5, che sarebbe un presunto illecito. La giustizia sportiva purtroppo non permette il confronto tra accusato e accusatore: non ci si può difendere, mentre a livello penale mi sarei difeso, per questo ho preferito il patteggiamento. Non sono indagato da alcuna procura, quindi sono estraneo alla vicenda. Se avessi delle colpe a quest´ora sarei indagato a livello penale o civile, quindi per quale motivo bisogna porre l´attenzione sul mio nome in relazione al calcioscommesse?”.
Il centrocampista dell’Arezzo è poi intervenuto con una critica ai metodi con cui vengono emesse le sentenze in ambito della giustizia sportiva: “Io da persona ignorante mi sono chiesto: perché chi ha infangato il calcio vendendo le partite deve prendere 2 anni o 20 mesi di squalifica e chi, per un presunto illecito, senza essere immischiato in alcuna telefonata e senza essere perquisito, deve essere punito allo stesso modo?. C´è una frase dei vari procuratori che mi ha colpito: ‘Devi collaborare’. E io sono rimasto allibito. Se avessi fatto 100 nomi avrei preso solo 3 mesi. Chi non è stato in grado di far nomi è stato ammazzato. Questa giustizia sportiva è diventata obsoleta”.