La showgirl racconta di rimpiangere alcune foto “bollenti” fatte in passato. “Francesco? E’ rimasto basito”

«Avevo da poco compiuto 18 anni. Ero reduce da Miss Italia e volevo sfruttare il momento. Mi proposero di posare a Lampedusa, dissi sì senza pensarci, non ci vedevo nulla di male». Ilary Blasi racconta così un suo vecchio servizio fotografico vagamente “scottante”, che un settimanale ha acquistato e deciso di pubblicare, non prima però di aver avvisato la showgirl, che ha sorpreso la redazione dando il suo assenso: “Va bene, usatelo. Però usatelo per raccontare alle ragazze che tutte possiamo fare una cazzata, ma non sempre c’è il lieto fine”.
“In quel momento mi interessavano i soldi, e mi pagavano bene. Mi sembrava una buona occasione per comprarmi la macchina. Invece, col senno di poi, era una fregatura che a distanza può anche fare male”.
“Usate in un altro contesto, e con malizia, immagini come quelle possono essere dannose. A 18 anni sei una ragazzina e c’è il desiderio di sentirsi attraenti, desiderate. Basta dare un’occhiata ai profili di Facebook: quante sono quelle che postano immagini provocanti, e non per questo cercano avventure particolari? Ma è in quel momento che si deve fare attenzione a non esagerare… La seduzione è un’arma che bisogna imparare presto a manovrare con cura, perché c’è sempre il pericolo di lanciare un messaggio ambiguo”.
“Mi vergogno. Certo, ritirare fuori immagini vecchie di 12 anni non è un gran bel gesto, ma non ce l’ho con il fotografo, devo solo prendermela con me stessa: non avrei dovuto cedere al richiamo del denaro facile. D’istinto una vorrebbe cancellare le cazzate che ha fatto da ragazza, invece è più giusto ricordarsi delle proprie debolezze: aiuta a crescere”.
“Sono rimasta male: quella è violenza. Spogliarmi per un servizio fotografico può non essere un problema, ma è un mio diritto scegliere se, quando e per chi. Ma questa volta mi è stata tolta la possibilità di mostrarmi con il decoro che adotto sempre in pubblico. Ero inconsapevole di quello che stava accadendo e non potevo difendermi: lo trovo grave, un colpo basso, e ci deve essere un limite”.
“Come ha reagito Francesco (Totti)? È rimasto basito. Ma, sa com’è, per gli uomini è diverso: a lui può capitare di rimanere in mutande anche allo stadio”.
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